Nacque presumibilmente a Cremona nel 1644, data desunta dalle etichette dei suoi strumenti (alcune fonti indicano anche il 1649 o il 1650), da Alessandro Stradivari e Anna Moroni. È considerato apprendista dal 1667 al 1679 dell'illustre liutaio Nicola Amati, ma solo per via della similitudine dei suoi strumenti con quelli del predecessore.
Nel 1680 Stradivari aprì la propria bottega in Piazza San Domenico, dove costruì la maggior parte dei suoi strumenti, con l'aiuto dei figli Francesco ed Omobono. Egli cominciò a mostrare la sua originalità modificando i modelli originali di Amati: migliorò la curvatura, uniformò lo spessore e l'inclinazione del legno e intensificò il colore della vernice. Sapeva scegliere come pochi altri il legno da usare per i suoi strumenti. Secondo Simone Fernando Sacconi (uno tra i massimi liutai restauratori del novecento) per la preparazione dei legni Stradivari usava un composto di silicato, potassio e calcio. I suoi strumenti sono identificati dall'iscrizione sul cartiglio: Antonius Stradivarius Cremonensis Faciebat Anno [data] (Antonio Stradivari Cremonese ha costruito [questo] nell'anno...).
Si ritiene che i suoi migliori strumenti furono costruiti dal 1698 al 1730, raggiungendo l'apice della manifattura nel quinquennio tra il 1725 ed il 1730. Dopo il 1730, molti strumenti portano la firma sub disciplina Stradivarii, probabilmente costruiti dai suoi figli. Oltre ai violini, Stradivari creò anche arpe, chitarre, viole, violoncelli liuti e tiorbe, si stima oltre 1100 strumenti musicali in tutto. Circa 650 di questi strumenti sono ancora esistenti. Antonio Stradivari morì il 18 dicembre 173a Cremona, venne sepolto nella Basilica di San Domenico che sorgeva nell'area degli attuali giardini pubblici di Piazza Roma, dove è posta una lastra tombale a ricordo del liutaio.
Nel 1680 Stradivari aprì la propria bottega in Piazza San Domenico, dove costruì la maggior parte dei suoi strumenti, con l'aiuto dei figli Francesco ed Omobono. Egli cominciò a mostrare la sua originalità modificando i modelli originali di Amati: migliorò la curvatura, uniformò lo spessore e l'inclinazione del legno e intensificò il colore della vernice. Sapeva scegliere come pochi altri il legno da usare per i suoi strumenti. Secondo Simone Fernando Sacconi (uno tra i massimi liutai restauratori del novecento) per la preparazione dei legni Stradivari usava un composto di silicato, potassio e calcio. I suoi strumenti sono identificati dall'iscrizione sul cartiglio: Antonius Stradivarius Cremonensis Faciebat Anno [data] (Antonio Stradivari Cremonese ha costruito [questo] nell'anno...).
Si ritiene che i suoi migliori strumenti furono costruiti dal 1698 al 1730, raggiungendo l'apice della manifattura nel quinquennio tra il 1725 ed il 1730. Dopo il 1730, molti strumenti portano la firma sub disciplina Stradivarii, probabilmente costruiti dai suoi figli. Oltre ai violini, Stradivari creò anche arpe, chitarre, viole, violoncelli liuti e tiorbe, si stima oltre 1100 strumenti musicali in tutto. Circa 650 di questi strumenti sono ancora esistenti. Antonio Stradivari morì il 18 dicembre 173a Cremona, venne sepolto nella Basilica di San Domenico che sorgeva nell'area degli attuali giardini pubblici di Piazza Roma, dove è posta una lastra tombale a ricordo del liutaio.
Gli strumenti
La caratteristica principale dei violini Stradivari è la potenza (volume) e la corposità del suono soprattutto nell'eseguire i pianissimo. Violini Stradivari sono stati sottoposti a sofisticate tecniche di imaging per tentare di svelarne i segreti ma senza ottenere risposte precise. Comunemente si ritiene che l'altissima qualità di questi strumenti sia da ascrivere alle irripetibili doti artigianali dell'autore, alla scelta del legno e alla miscela di vernici utilizzate come impregnante.
I suoi strumenti sono tuttora considerati i migliori strumenti a corda mai creati, e gli esemplari perfettamente integri (50 circa) sono stimati a prezzi altissimi e suonati dai migliori esecutori del mondo. Solo un altro liutaio, Giuseppe Guarneri del Gesù , ottenne la stessa reputazione fra i violinisti.
Vari studi indicano anche un motivo secondario all'alto pregio degli strumenti costruiti da Stradivari: la piccola era glaciale che permise la crescita soltanto degli alberi più sani e con anelli proporzionati fra loro. Questa materia prima quasi priva di imperfezioni, o meglio molto regolare, permise all'eccellente liutaio di ottenere strumenti partendo da materiali perfetti attualmente non più disponibili.
Stradivari si recava personalmente nella "Magnifica Comunità di Fiemme, in Trentino, per scegliere gli abeti adatti per i suoi violini. La zona è ancora molto famosa per la qualità del legno, una delle migliori al mondo per la produzione di casse armoniche di strumenti a corda.
Il prezzo più alto pagato per uno Stradivari è stato di 1.790.000 sterline (oltre 3,4 milioni di euro) per il "The Hammer" al Christie's di Londra nel 2006.
Attualmente il prezzo di un violino Stradivari in ottime condizioni si aggira sui 3 milioni di euro.
I suoi strumenti sono tuttora considerati i migliori strumenti a corda mai creati, e gli esemplari perfettamente integri (50 circa) sono stimati a prezzi altissimi e suonati dai migliori esecutori del mondo. Solo un altro liutaio, Giuseppe Guarneri del Gesù , ottenne la stessa reputazione fra i violinisti.
Vari studi indicano anche un motivo secondario all'alto pregio degli strumenti costruiti da Stradivari: la piccola era glaciale che permise la crescita soltanto degli alberi più sani e con anelli proporzionati fra loro. Questa materia prima quasi priva di imperfezioni, o meglio molto regolare, permise all'eccellente liutaio di ottenere strumenti partendo da materiali perfetti attualmente non più disponibili.
Stradivari si recava personalmente nella "Magnifica Comunità di Fiemme, in Trentino, per scegliere gli abeti adatti per i suoi violini. La zona è ancora molto famosa per la qualità del legno, una delle migliori al mondo per la produzione di casse armoniche di strumenti a corda.
Il prezzo più alto pagato per uno Stradivari è stato di 1.790.000 sterline (oltre 3,4 milioni di euro) per il "The Hammer" al Christie's di Londra nel 2006.
Attualmente il prezzo di un violino Stradivari in ottime condizioni si aggira sui 3 milioni di euro.
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