Pasqua

7 lug 2009

I Brichèt






Prima si parlava tutti in dialetto, era la parlata che marcava con efficacia il territorio.
Ora i bambini parlano il tricolore, però la parola Brichèt la conoscono perché ,ora come allora ,alcuni panettieri fanno ancora questo pane, troppo dolce per chiamarlo pane, e poco dolce per chiamarlo brioche, ma è proprio questa caratteristica indefinita che lo rende unico.
Non solo è buono appena sfornato, ma una volta raffermo si fa biscottare come si dice da noi, nel microonde, ed intingerlo nel latte a colazione, non c’è merendina che tenga.
Rigirando le lancette dell’orologio al passato, dopo reiterati tentativi, ho trovato la ricetta ,quella originale di una volta, per gentile concessione di un amico,ora in pensione, che aveva una panetteria vicino a casa mia.
PS: per chi volesse usare il lievito madre basta sostituire il lievito di birra con 150 g di Pasta madre.
Iniziando sempre la sera con i canonici rinfreschi.
Il fondo
La sera prima impastare
50 g di farina manitoba
25 g di acqua
2 g di lievito di birra
Coprire e lasciar lievitare a temperatura ambiente tutta la notte.
500 g farina manitoba
100 g di burro Soresina
60 g di zucchero
1 uovo intero + 1 tuorlo
1 cucchiaino di sale
200 ml di acqua (io ho fatto metà latte e metà acqua)
10 g di lievito di birra
Impasto a mano
La mattina fare la fontana con i 500 g di farina mettere al centro i 10 g di lievito di birra sbriciolati e versarvi l’acqua lavorando con la punta delle dita e ridurre ad una poltiglia, poi aggiungere tutti gli altri ingredienti, lasciando per ultimo il burro a pezzetti. Lavorare molto bene fino ad ottenere un composto lucido, e sodo, perché diversamente in cottura perderebbe la forma, l’ho messo in una ciotola coperto, nel forno spento fino al raddoppio.(due ore circa).
Poi ho diviso l’impasto in tante palline da 100 g cad. le ho spianate a pizzetta ed arrotolate a filoncino, spianato di nuovo in strisce alte mezzo cm e pronte per dare la forma del Montasù come spiegato dalle Simili nel loro libro “Pane e roba dolce.”
Riporto pari pari il loro metodo che consiste in:
disporre la striscia orizzontalmente e ripiegare le estremità ed arrotolare con il pollice schiacciando leggermente tirando verso l’esterno. Quando i rotolini hanno raggiunto il centro, separarli leggermente, sollevare la pasta che si trova tra di essi, disponetela sul rotolino di sinistra e su questa appoggiate perpendicolarmente il rotolino di destra, premete leggermente per fissarli.
Disporli sulla teglia da forno foderata di carta e far lievitare di nuovo fino al raddoppio.( 90 minuti circa)
Con questo quantitativo ne sono usciti 10.
Infornati a 175° per 15-18 minuti.


25 commenti:

La Signora Laura ha detto...

Che bello questo brichet! Mi piacerebbe proprio assaggiarlo pucciato nel latte!

My Ricettarium ha detto...

Mmmmm ma che bellini sono!!! e buoni anche! baci baci

Mary ha detto...

Belli questi brichet!

Tania ha detto...

Che forma simpatica che hanno! Io non li conoscevo, grazie per la ricetta!

Betty ha detto...

davvero particolare, amo i lievitati mi sa tanto che lo proverò!
un abbraccio.

Manuela e Silvia ha detto...

Ciao! ma son meravigliosi! panetti semplici e morbidi..ma che splendide forme gli hai dato!!
un bacione

Sarah FragolaeLimone ha detto...

Questo pane è splendido! Invoglia solo a guardarlo.

Alessia (Ale) ha detto...

da noi questa è la forma del pane detto pasta dura, sarò lo stesso?
sono anche fatti a nodo... comunque come sempre, i tuoi Germana sono bellissimi e sicuramente anche buonissimi, arriva il profumo sin qui!

Luisa ha detto...

Buona settimana! che delizie che hai fatto in questi giorni...la torta è squisita...i brichet invece non li conoscevo...sono un pandolce tipico di Cremona? Qui da noi c'è il panino dolce ma non credo che sia uguale......ciao Luisa

germana ha detto...

@Laura-Claudia-Mary-Tania-Betty-Gemelline-Pupina:grazie
@Ale é un fac simile della pasta dura, ma cambiano gli ingredienti
@Luisa non credo sia come il Pan dolce delle tue parti, perché é un pane che non ha varcato i confini della provincia di Cremona, a meno che ci sia stato qualche "emigrante che..

Mirtilla ha detto...

ma che particolari davvero che sono ;)

Solema ha detto...

Bello!! Già stampata la ricetta, lo provo con meno zucchero.Grazie

Tittina ha detto...

che bella forma che hanno..non li conoscevo..si devono essere buonissimi con il latte...grazie della ricetta...Tittina

germana ha detto...

@Mirtilla e Tittina grazie
@Solema sappimi dire.
Baci e buona serata a tutte

Dolci a gogo ha detto...

germana questa ricetta è spettacolare e poi cosi buoni e deliziosi da vedersi!!bacioni imma

Lisa ha detto...

bravissima sono bellissimi!!!!!

germana ha detto...

@Grazie Imma e grazie Lisa.
Baci

Virginia ha detto...

Ti è venuto alla perfezione, Germy!!!
Anche a Mantova è molto usato intinto nel latte, però ha un'altro nome che al momento mi sfugge (grrrr!!!).
Un caro saluto...

germana ha detto...

Grazie Wiggi, le nostre città hanno parecchio in comune.
Bacio

annapaola ha detto...

ogni volta che apro il tuo blog.. mi viene una fame!!! come sara'????
annapaola

Sara B ha detto...

meraviglioso germana, mi sa di "genuino"! sbaglio o si prestano sia ad accompagnamenti dolci che salati? :-)

germana ha detto...

@Apaola accomodati pure.
@Sara é vero, dipende dalla quantità di zucchero
Baci

angicoock ha detto...

E' vero e' difficile trovare i vecchi sapori e le cose buone di una volta. I piatti tipici sono una rarita'. Che peccato. Per fortuna ci sono ancora persone, come te, che mantengono vivi i piatti della tradizione.
Veramente originali e immagino buoonissimi.
Complimenti.

germana ha detto...

@Angycock cerco di fare del mio meglio perché il passato ci aiuta a capire il presente.
Grazie

mamanluisa ha detto...

ciao, hanno un aspetto molto molto invitante! a presto

Serafina